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Lo scafo più idoneo per fiume - lago - mare(riva)
#1 dariostreni.
Sez. Angolo Fotografia - max 800x600
- Località Piacenza
- Tecnica: Con la famiglia
- Provenienza: PC
Postato 10 February 2012 - 09:34 AM
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- Località Cernusco on the River
- Tecnica: spinning
- Provenienza: Cernusco on the River
Postato 10 February 2012 - 11:43 AM
Questo post è stato modificato da Giova25 : 10 February 2012 - 11:44 AM
#3 dariostreni
Postato 10 February 2012 - 12:36 PM
Postato 10 February 2012 - 13:16 PM
Questo post è stato modificato da Giova25 : 10 February 2012 - 13:19 PM
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- Provenienza: Landriano - PV -
Postato 10 February 2012 - 19:15 PM
#6 dariostreni
Postato 11 February 2012 - 11:50 AM
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Lo scafo e l’assetto di navigazione
- di Stefano Pisano
- Teoria nautica
- 4 Marzo 2023 18 Ottobre 2023
Per poter prendere la patente nautica di qualsiasi categoria è fondamentale conoscere le parti che compongono lo scafo.
Innanzitutto lo scafo è l’insieme delle strutture che consentono il moto e il galleggiamento dell’unità, e comprende l’opera viva e l’opera morta.
Il catamarano è ad esempio dotato di due scafi, il trimarano di tre.
La lunghezza massima complessiva dello scafo è nota come lunghezza fuori tutto (LFT) ed è l’unità di misura che serve a classificare le unità da diporto.
Come si compone lo scafo
La parte anteriore della barca è nota come prua o prora mentre la parte posteriore come poppa .
Lo scafo, come abbiamo accennato sopra, si divide in opera viva , detta anche carena o pescaggio, che la parte sommersa dello scafo cioè al di sotto della linea di galleggiamento . L’ opera morta invece è la parte che emerge dello scafo, tra la coperta e la linea di galleggiamento.
Abbiamo poi la tuga , una sovrastruttura che si trova sopra la coperta nelle barche dotate di un unico ponte di coperta. Quando questa struttura si estende per tutta la lunghezza dello scafo non si chiama più tuga ma cassero .
Si chiama poi ponte di coperta la parte di copertura dello scafo.
Le prese a mare presenti nell’opera morta sono delle valvole atte a bloccare l’accesso e l’uscita dell’acqua attraverso lo scafo. Sono collegate ai passascafo , elementi filettati che attraversano la carena.
Una seconda timoneria, oltre a quella della plancia, può essere nel flying bridge, un ponte aperto o chiuso sopra l’unità di motore, che costituisce il punto più alto per effettuare la navigazione.
Altro elemento importante dello scafo è la battagliola, composta dagli elementi orizzontali delle draglie, cavi metallici, e dai candelieri , dei montanti metallici verticali. Ci sono poi i pulpiti, le “ringhiere” presenti sul ponte che impediscono cadute di cose e persone dall’unità.
Come si vede in figura, dalla chiglia parte un prolungamento che si chiama dritto di poppa , sopra il quale si regge lo specchio di poppa .
Il pozzetto è poi la parte esterna dell’imbarcazione che ospita il timone, ed è posto in modo diverso a seconda del motore.
La porzione esterna dell’opera morta e che si estende tra la prua e la poppa è nota come murata . Nei battelli pneumatici questo elemento si trova sostituito dai tubolari .
Ci sono poi i gavoni , dei vani presenti sia a prua che a poppa per contenere materiale o attrezzatura che non deve essere esposta agli sballottamenti del viaggio.
Altri elementi della barca utili da memorizzare sono le gallocce (ganci con doppio ancoraggio e singola barra, su cui viene data la volta alle varie cime), le bitte (si trovano sulle unità ma anche nei porti e servono per fissare le cime) e i passacavi. Questi ultimi servono a evitare l’usura delle cime in tensione e salvano lo scafo dagli sfregamenti.
La struttura dello scafo
Gli elementi che compongono lo scafo sono:
- Chiglia : è una trave longitudinale che percorre l’imbarcazione da prua a poppa che conferisce rigidità e struttura l’intero scafo;
- Ordinata: come qualsiasi struttura portante, anche in architettura, uno scafo è costituito da elementi che si incrociano a reticolo. Le ordinate poggiano sulla chiglia e conferiscono rigidità trasversale. La loro forma determina la forma dello scafo e può essere a “u” oppure a “v”. L’ordinata centrale o ordinata maestra si trova nel punto di massima apertura dello scafo;
- Baglio : gli elementi trasversali, che danno compattezza alla struttura e che sostengono il peso del ponte. Dove la larghezza dello scafo è massima vi è il “baglio massimo” o “baglio maestro”;
- Boccaporto : consentono di passare sottocoperta. Nelle unità da diporto solitamente i boccaporti si chiamano osteriggi , sono quadrati e possono essere chiusi in modo ermetico;
- Oblò: aperture, mobili o fisse, che consentono alla luce o all’aria di entrare dai lati della barca verso l’interno;
- Paratia : divide lo scafo in sezioni trasversali e spesso costituisce anche un elemento di sicurezza;
- Falchetto : è il bordo superiore verticale che sporge dal ponte e che corre lungo tutto il perimetro della coperta;
- Ombrinali : sono dei fori sulla falchetta, nei pozzetti e negli scafi autosvuotanti che servono per scaricare l’acqua in eccesso;
- Sentina : raccoglie le acque che si infiltrano, che vengono poi pompate all’esterno dalle pompe di sentina – manuali o automatiche. Nelle navi più grandi è suddivisa in casse che servono a modificare la stabilità e l’assetto della nave;
- Pagliolato : il pagliolato è il punto calpestabile più basso dell’imbarcazione, appena sopra la sentina;
- Occhio di cubia : attraverso l’occhio di cubia passa la catena dell’ancora.
Stabilità dello scafo e assetto di navigazione
Quando si parla di parti dello scafo bisogna immaginare di vedere lo scafo dall’alto e di dividerlo con un asse trasversale e un asse longitudinale.
Le 4 parti che otteniamo da questa divisione, come si vede in figura, sono i due masconi di dritta e di sinistra nella parte anteriore dell’imbarcazione e i due giardinetti .
Nella parte terminale della poppa abbiamo poi il traverso , ovvero la direzione della perpendicolare dell’asse longitudinale dello scafo.
Movimenti lungo gli assi dell’unità
A seconda di come si muove la barca lungo l’ asse longitudinale o l’ asse trasversale si hanno diversi movimenti dell’unità, che hanno dei nomi ben precisi:
- Il primo è il beccheggio , che prevede l’innalzamento e abbassamento alternato della prua e della poppa, quindi dei movimenti sull’asse trasversale;
- C’è poi il rollio che vede la dritta e la sinistra abbassarsi e alzarsi alternatamente, creando così un movimento sull’asse longitudinale;
- Infine abbiamo l’ accostata , cioè il movimento di rotazione dello scafo lungo il proprio asse verticale.
Assetto di navigazione
Con assetto di navigazione si intende il modo in cui è orientato lo scafo rispetto agli assi longitudinale e trasversale. Abbiamo quindi un assetto trasversale , quando lo scafo è sbilanciato in senso trasversale.
Oppure per gli assetti longitudinali abbiamo l’ assetto appoppato , che vede la poppa più immersa della prua, l’ assetto appruato , il contrario del precedente, e infine l’ assetto corretto .
Come si ottiene un assetto corretto?
Modificando i tre elementi dei pesi, dei flaps e del Trim.
Per essere più precisi: abbassare i trim e i flaps consente di risolvere l’assetto appoppato, mentre alzarli risolve l’assetto appruato.
Nota : i flaps sono due appendici situate nella parte inferiore dello specchio di poppa. Possono essere regolati verso l’alto, impostando sul display dei numeri positivi, o verso il basso, impostando dei numeri negativi. Il trim invece è un elemento dei motori fuoribordo ed entrofuoribordo ed è costituito da un pistone idraulico che è montato sul piede del motore e varia l’inclinazione del piede stesso per modificare l’angolo tra il piano orizzontale dello scafo e la superficie dell’acqua.
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Cultura Marinara
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La differenza tra Catamarano, Proa, Drua, Trimarano e Kalia
La parola catamarano deriva dal Tamil '"kattumaram" ossia "legno legato". Questo era il nome dato alle zattere a remi visti per la prima volta dall' esploratore inglese William Dampier al largo della costa del Malabar (sud ovest dell'India) nel 1679. Esistono vari tipi di multiscafi sia simmetrici che asimmetrici con due o tre scafi da cui la parola trimarano. Il più antico catamarano a vela è apparso nelle isole del Pacifico.La Proa che ha uno scafo principale e uno più piccolo, e che è tradizionale della parte nord occidentale del Pacifico, ha uno scafetto secondario che in navigazione è sempre sottovento.
La vela è detta a "chela di granchio" e durante la virata e la strambata viene ad essere ruotata di 180 in maniera tale che nel cambio di direzione la prua diventa poppa e viceversa; di conseguenza si avranno due piccoli timoni su entrambe le estremità. Nel cambio di mure lo scafo più piccolo rimane sempre sopravvento,dove si posiziona come contrappeso l'equipaggio.Un'altra imbarcazione è il Drua conosciuto a Tonga come Kalia, esso è diventato molto più grande delle Proa, alcuni erano lunghi 100 metri , in grado di trasportare duecento persone con animali o carichi del peso di diverse tonnellate.
Il concetto di fondo dei catamarani in genere è quello di utilizzare una stabilità di forma, rispetto ad una stabilità di peso, che invece è tipica dei monoscafi che utilizzano come momento raddrizzante la chiglia per opporsi alla forza sbandante del vento sulla vela. In questo modo il multiscafo in genere è più leggero e quindi più veloce.
Ricordiamo che i più grandi navigatori della storia sono state le popolazioni Polinesiane che con queste imbarcazioni hanno colonizzato il pacifico, ossia mezzo globo terrestre. Questo lo hanno fatto senza conoscere i metalli, scavando gli scafi con le braci del fuoco; inoltre non utilizzavano le mappe classiche, ma degli schemi disegnati con conchiglie che indicavano gli andamenti ciclici delle onde e con questi si regolavano. Una cosa molto interessante era l'utilizzo che essi facevano dei maialini che trasportavano a bordo. Questi venivano buttati in mare e verso dove loro si dirigevano nuotando, lì era la direzione verso la terra ferma.
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Degno rappresentante dei multiscafi, il trimarano è un'imbarcazione a vela composta da tre scafi , di cui quello centrale è il più grande per dimensioni e peso. Quelli situati su entrambi i lati dello scafo centrale sono galleggianti che offrono all'imbarcazione maggiore stabilità, aumentandone la larghezza. Il sartiame (che permette alla barca di essere spinta dal vento e manovrabile) si trova in corrispondenza dello scafo centrale. Per evitare che il trimarano si muova lateralmente, il piano antideriva è fornito da derive situate sui galleggianti o da una deriva centrale sollevabile.
L'interesse di questo multiscafo, come anche del catamarano, è quello di guadagnare in velocità: gli scafi sono più sottili di quelli di un monoscafo, il che riduce l'attrito all'acqua e ne aumenta la stabilità. Al contrario dei catamarani, i trimarani regalano emozioni forti, che sono la gioia degli appassionati di velocità. Di conseguenza l'assetto, problematico nei monoscafi, è abbastanza stabile, con oscillazioni di pochi gradi.
Il volume abitabile di un trimarano, concentrato esclusivamente nello scafo centrale, è ridotto rispetto a quello di un catamarano o di un monoscafo, il che significa che si preferisce acquistare quest'ultimo piuttosto che un trimarano se si vuole essere a proprio agio e vivere a bordo in maggiore comfort. I galleggianti possono talvolta contenere dei vani portaoggetti.
I trimarani sono utilizzati principalmente per la nautica da diporto o per le regate . è possibile imbarcarsi su un trimarano sia per crociere costiere che offshore, trascurando leggermente il comfort.
I trimarani saranno in grado di convincere anche il più reticente di noi: basta trovare il nostro trimarano ideale.
I vantaggi dei trimarani
Navigare a bordo di un trimarano è un sogno che diventa realtà. I trimarani presentano numerosi vantaggi:
- basso rischio di capovolgimento : a bordo di un trimarano, questo rischio è limitato. Si crea un equilibrio tra la potenza di un vento troppo forte e il galleggiante coinvolto, che affonderà in acqua, riducendo così la velocità dell'imbarcazione ed evitando che si capovolga. Tuttavia, il rischio di capovolgimento permane, soprattutto in caso di vento forte o di mare mosso. Se ciò accadesse, il trimarano non affonderebbe e si trasformerebbe in una zattera, per questo il trimarano ha la reputazione di essere un'imbarcazione sicura;
- Il piacere al timone: la stragrande maggioranza dei trimarani è piacevole da guidare perché risponde bene ai comandi;
- il pescaggio poco profondo: poiché un trimarano non ha la chiglia, il pescaggio è ridotto.
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Trimarani da crociera, cosa offre il mercato?
Anche se il mercato dei trimarani da crociera è ancora contenuto, ci sono diversi cantieri che si sono specializzati nelle barche a tre scafi. Vediamo quali vantaggi offrono queste barche sviluppate in origine come mezzi esclusivamente sportive.
Anche se il mercato dei trimarani da crociera è ancora piuttosto contenuto nel mondo nautico, lo sviluppo dei multiscafi negli ultimi anni ha contribuito alla sua crescita. Da sempre riservato ai regatanti d’altura o ai velisti desiderosi di emozioni e adrenalina, il trimarano oggi può essere configurato come una vera e propria barca da crociera, con grandi spazi vivibili e ricchi di comfort.
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Nel mercato dei trimarani da crociera, si possono distinguere due tipi di unità: quelle progettate per la crociera costiera e quelle concepite per lunghe traversate e con grande abitabilità interna. Spesso nel primo caso le barche hanno bracci laterali che si ripiegano permettendo loro di essere trasportabili su strada e quindi consentono un divertente turismo nautico lungo costa con la propria barca.
Astus e Tricat: trimarani per la crociera costiera
In Francia ci sono due cantieri bretoni che si dividono il mercato dei trimarani sotto i 24 piedi per la crociera costiera: Astus e Tricat. Il primo offre unità piuttosto piccolo, quattro modelli da 16 a 24 piedi, mentre il secondo propone delle unità più grandi, tre modelli da 20 a 30 piedi, il più grande dei quali permette anche di fare crociere estive grazie a un bel layout.
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Libertist Yachts, il piccolo aliscafo da crociera
Per quanto riguarda invece la gamma Libertist Yachts si tratta di trimarani da crociera costiera (omologazione C), ma con le derive e progettati per la navigazione familiar. Tutti I modelli sono firmati dal progettista francese Erik Lerouge. Oggi il cantiere polacco ha quattro modelli nella gamma, i primi due dei quali sono barche di 8,53 e 7,53 metri (attualmente in costruzione), ma ha già previsto di costruire due modelli più grandi per la crociera d’altura.
Rapido Trimaran, un cruiser pieghevole
Il marchio Rapido Trimaran propone invece una gamma di tre modelli da 40 a 60 piedi progettati secondo i piani dello studio di architettura Morrelli & Melvin, due designer australiani. Le barche sono costruite in Vietnam e la loro filosofia è semplice: andare veloce sull’acqua. È anche possibile optare per le derive a C sul 40 piedi.
All’interno della barca ci sono diverse cuccette, una cucina e un quadrato rialzato. Ma il vantaggio di questo trimarano da crociera è che i suoi scafi che si ritraggono con bracci di collegamento girevoli, passando da un baglio Massimo di 7,45 metri a 4,60 metri completamente piegato (per il 40).
Dragonfly, crociera veloce su tre scafi
Dragonfly ha una gamma di 5 trimarani a vela pieghevoli: 25, 28, 32, 35 e 40 piedi. Sono barche progettate per la navigazione d’altura e dotate del sistema “Swing Wing”. Questo sistema permette di ritrarre gli scafi e di dimezzare la larghezza della barca per il 25 e il 28 (i due modelli più piccoli), che entrano così anche nella carreggiata stradale (2,54 m di larghezza). Sono costruiti in Danimarca e offrono un layout interno accogliente ed elegante.
Infine c’è il cantiere Neel, specialista dei trimarani confortevoli per la vita a bordo. Con quattro modelli da 45 a 65 piedi, il costruttore di La Rochelle si è concentrato sul maxi-trimarano. Grazie all’aggiunta di una piattaforma abitabile sopra lo scafo centrale, il volume a bordo è impressionante. La zona giorno chiamata “Cockloon®” è ininterrotta tra il quadrato e il pozzetto, mentre gli scafi sono riservati alla zona notte.
Vantaggi dei trimarani da crociera
Questi sono alcuni dei principali vantaggi che offrono i trimarani da crociera:
- Velocità. I trimarani sono più veloci dei catamarani e dei monoscafi. Bisogna considerare inoltre che non hanno bisogno di zavorra perché la loro stabilità è assicurata dalla loro forma dello scafo.
- Prestazioni. I trimarani sono a proprio agio nelle andature di bolina.
- Pescaggio. I trimarani hanno un pescaggio contenuto che gli consente di navigare anche in acque poco profonde e addirittura avvicinarsi alla costa.
- Stabilità. I trimarani offrono la sensazione di navigare ad alte prestazioni ma anche il il piacere e il comfort come se si governasse un monoscafo con la stabilità di un catamarano.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.
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ISCRIVETEVIPartenza dello scafo del trimarano "Planet Warrior" dalla ditta Persico S.p.A di Nembro (BG).il peso dello scafo è di 2 tonnellate ... !SUSBCIBE PLS!
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